Messale festivo dei laici

Don Renato Rosso
Cooperativa Editrice "Tempi di Fraternità" (3 volumi - 1988)

Prefazione dell'autore

Gesù, alla fine della vita, aveva manifestato il desiderio di dire ancora molte cose ai suoi. Preferì però incaricare di questo lo Spirito Santo che nel tempo avrebbe rivelato ciò che in quel momento non era possibile capire. E san Paolo ebbe la stessa preoccupazione pastorale di non dare quel cibo solido e nutriente di cui egli stesso si era cibata ma si è accontentato di offrire ad alcune comunità un po' di latte come si dà ai neonati. In seguito però la storia dell'annuncio del Vangelo ha fatto molta fatica a preoccuparsi dei piccoli. «Hanno rivelato queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hanno nascoste ai piccoli».

Questo messale vuol essere uno sforzo per restituire la parola di Dio ai semplici ai quali noi l'avevamo rubata. Questo messale è utile per una comunità che si sente missionaria e annuncia per la prima volta il Vangelo o per il cristiano di cultura minima che conosce poche cose e nemmeno le essenziali del messaggio cristiano.

I testi non vogliono essere una traduzione più approfondita nei confronti degli originali. Si è solo cercato di volgarizzare il linguaggio per renderlo maggiormente accessibile, riportando il più fedelmente possibile il messaggio delle letture. Alcune di esse comunque sono rimaste ancora troppo difficili e sono quindi comprensibili a una comunità che ha già fatto un lungo cammino.

La prima lettura è priva di alcuni versetti che, pur arricchendo il testo, aumentano la difficoltà di comprensione del messaggio centrale. È stata collocata qualche parola di spiegazione nel corpo del testo ma si può ancora parlare di traduzione. Il salmo è ridotto il più possibile a preghiera e meno a riflessione, che spesso abbraccia campi troppo vasti.

La seconda lettura non si può considerare traduzione vera e propria. È stato cercato in questi testi, il contenuto centrale (poche volte è stato scelto un contenuto periferico ma più accessibile) e si è tentato di riproporlo il più fedelmente possibile con le parole dell'apostolo (o degli apostoli). Per questo si può dire: il testo è biblico ma ridottissimo e in alcuni punti è versione libera. Dal punto di vista tecnico il Vangelo è rimasto quasi integrale per la forma abbastanza semplice di narrazione.

In conclusione la traduzione di questi testi ha avuto una forte preoccupazione pastorale. Invece di avere un testo fedelissimo ai testi originali e meno fedele alla comunità, abbiamo un messale meno fedele alla lettera dei testi originali ma più fedele alla comunità che li accoglie.

Renato Rosso

Traduzione a cura di Renato Rosso, con la collaborazione di Milli Vai, Marilde Allegretti, Edda Bernardi. Disegni di Milli Vai.